Come sto abbattendo i rifiuti in poche mosse
Prima riempivo una
grande sacco di plastica a settimana, ora ne riempio uno piccolo ogni 2-3
settimane.
di
Stefano Vignaroli
A-
Gasatore dell'acqua del rubinetto casalingo. Mai piu' bottiglie da incollarsi al
supermercato. Meno trasporti e tanta plastica ingombrante in meno. Bevo un acqua
frizzante (a piacere) buonissima e controllata (si puo' anche filtrare con una
brocca filtrante, se mai ce ne fosse bisogno). Inutile sottolineare benefici
ambientali ed economici.
www.sodastream.it
B- Detersivi alla spina. Sia
totalmente biodegradabili che meno, sono prodotti efficaci ed economici (io li
pago una media di 1 euro al litro e sono anche concentrati). Riutilizzare sempre
gli stessi flaconcini oltre che un risparmio economico mi evita il consumo di
svariati e pesanti contenitori di plastica usa e getta.
Il mio ''spacciatore'': Autoricambi Spaziani
Per conoscere punti vicino casa: http://www.washmaps.com/?z=RM
http://www.regione.lazio.it/web2/content
C- Autoproduzione detersivi. Se si
ha tempo e voglia ancor piu' economico e salutare farsi i detersivi da soli con
sostanze naturali (si trovano anche in commercio). Molte sostanze chimiche nei
detersivi e detergenti industriali devastano le falde acquifere e sono
aggressive sull'epidermide.La nostra cultura e' ossessionata dall'igiene, spesso
si esagera. Pulire casa con la candeggina o svariati prodotti molto aggressivi
e' , tranne rari casi, come andare a caccia di lucertole (batteri spesso innocui
o facilmente eliminabili) con un bazooka quando basterebbe un semplice retino
(variazione di PH).La candeggina (come molte altre sostanze chimiche nei
detersivi industriali) se buttata negli scarichi dell’acqua giunge al depuratore
distruggendo i batteri impiegati negli impianti di depurazione biologica. Ma
anche gettata, senza curarsi delle conseguenze, insieme alla frazione secca non
riciclabile, rappresentano un pericolo per le falde acquifere. Alcuni detersivi
biodegradabili sono piu' facili da autoprodursi ed efficaci più di quanto si
pensi. Per la lavastoviglie per esempio io frullo 3 limoni (autoprodotti, ancora
meglio) con tutta la buccia , insieme a 200 ml di sale e 50 ml d'acqua.Aggiungo
poi 100ml di aceto e 350 ml di acqua. Faccio bollire 10 minuti e il gioco e'
fatto!!!! Un vasetto come nella foto dura molto ,basta un cucchiaio a lavaggio.
Il brillantante (costosissimo e in flaconi di plastica) è sostituibile con
l'aceto. I miei piatti sono puliti e non mi ritrovo residui chimici sui piatti e
negli scarichi. Ad un costo ridicolo e senza confezioni di plastica.
http://biodetersivi.altervista.org/homep
D- Sapone solido di Aleppo. La
nostra cultura ci impone di eliminare ogni batterio, anche quello piu' innocuo e
per farlo il mercato ci fornisce prodotti spesso inutilmente aggressivi sia sul
nostro corpo che nella nostra casa (vedi C). Per non parlare dell'impatto
distruttivo sulle nostre falde acquifere. Io per la doccia uso un sapone 100%
biodegradabile fatto solo di olio d'oliva e di alloro. Ideale per tutto il
corpo,capelli (con qualche eccezione) e per radersi. L'olio deterge e
ammorbidisce la pelle. Costa poco e dura molto non essendo allungato con acqua.
I sapoini liquidi per il loro elevato contenuto d'acqua,sono un ambiente adatto
alla proliferazione di funghi e batteri; tali saponi sono quindi addizionati con
composti disinfettanti e fungicidi.Con il sapone solido ho anche eliminato
svariate bombolette, confezioni di plastica,contenitori,flaconi...
A breve sperimentero' l'argilla per lavarmi i capelli.
http://www.saponedialeppo.it/
E- Sporte e buste riutilizzabili.
Le buste di plastica sono una vera tortura per il nostro ambiente. Io le ho
abolite. Ho un portachiavi meraviglioso con una busta resistente incorporata,
sempre con me per le esigenze improvvise. Inoltre mi organizzo con quelle grandi
quando programmo una visita al supermercato. Alcune piccole spese non
necessitano nemmeno di busta, curiosa l'espressione di alcuni commessi al mio
rifiuto della loro busta. Qualche volta mi è stato detto: ''guarda che non te la
faccio pagare''. La nostra cultura è ancora arretrata?
http://www.magazzinirossi.it/moto/index.
F- Compostatore. Nonostante nel mio
quartiere ci sia la raccolta differenziata porta a porta e che si richieda anche
di separare l'umido, io non fidandomi della politica dei rifiuti romana,
preferisco tenermi gli scarti alimentari in casa utilizzando una compostiera
domestica autocostruita e vi assicuro che produco un terriccio ricco e naturale
per le mie piante , senza subire disagi olfattivi e senza fatica. Basta sapere 3
regole semplici semplici.Se non si ha voglia di autocostruirlo ne esistono in
commercio anche da appartamento.I fertili. E' sempre una meraviglia vedere i
propri rifiuti trasformarsi in poco tempo in terriccio che profuma di
sottobosco, sembra un miracolo.I fertilizzanti naturali sono importanti perche'
quelli chimici inquinano le falde e alla lunga impoveriscono di humus il
terreno.
La mia:
http://www.meetup.com/beppegrillo-263/me
G-Bibite naturali. Oltre l'acqua
amo il tè e i succhi frutta. Perche' comprarne costosi , artificiali e
imbottigliati in plastica? Basta fare il tè in grande quantità (ma stesso tempo)
e imbottigliarlo in frigo. Basta comprare la frutta di stagione e a filiera
corta e frullarla (operazione semplice e veloce). Anche questa pratica abbatte
ogni tipo di bottiglia usa e getta da buttare.
H-Alimenti alla spina. Molti
imballaggi sono inutili o eccessivi. Molti prodotti e alimenti potrebbero essere
venduti alla spina (riso,pasta,sale, zucchero, vino ecc). Il mercato offre
ancora poche opportunità , per lo meno si puo' scegliere di limitare i danni
facendo un minimo di scelta e attenzione.
I- Spazzolino intercambiabile. Mi
son sempre sentito uno stupido a pagare un manico di plastica )in teoria eterno)
per poi buttarlo e ricomprarlo dopo un paio di mesi. Anche questo prodotto va
cercato a fatica tra gli scaffali. La legge dovrebbe imporre alcune semplici
regole alle aziende produttrici, purtroppo non lo fa.
L- Bicchiere tascabile e
riutilizzabile. Un sistema di riciclo efficiente saprebbe come riciclare anche
un bicchiere usa e getta di plastica (vedi impianto di riciclo a Vedelago-TV),
qui nel Lazio vengono messi in discarica oppure li cancrovalorizzano in aria.
Comunque gli usa e getta (anche quelli biodegradabili) sarebbero da usare il
meno possibile. Questo semplice oggetto (che sia L ,N o una batteria
ricaricabile) in foto evita tanti rifiuti.
http://www.dmail.it/prodotto.php?cod=120
M- Autoproduzione almentare.
Divoravo costosi yogurt trasportati da lontano, che contribuivano a riempire il
secchio della raccolta plastica. da quando uso la yogurtiera non ho piu' tanti
imballagi da buttare e con poco piu' di 1 euro mi faccio yogurt per una
settimana semplicemente versando il latte (meglio se alla spina) nel
macchinario. Semplice e pratico. Arricchirlo con pezzi di frutta fresca lo rende
salutare e buono. Gli esempi di autoproduzione alimentari sono infiniti, si
riscoprono pratiche e sapori dimenticati.
N- Tovaglioli di stoffa. In casa
era diventato un oggetto da museo. L'ho riscoperto evitando di consumare rotoli
e rotoli di tovaglioli di carta usa e getta. Qualcuno dira' che l'impatto
ambientale nel lavarlo sia maggiore. Falso, qualche tovagliolo non cambia il
carico della lavatrice. Senza considerare che in casa usiamo detersivi
biodegradabili e la lavatrice è alimentata dall'impianto fotovoltaico sul tetto.
O- Lametta intercambiabile. Stesso
discorso dello spazzolino. Unito al sapone di Aleppo (oppure a un sapone per la
barba solido) evito tante lamette usa e getta e tanti spray da buttare in poco
tempo essendo la rastura un ''rito'' pressochè quotidiano.
Con poche pratiche e sperimentate in poco tempo ho ridotto drasticamente i miei
rifiuti, l'elenco è solo parziale e non pretende di risolvere tutti i problemi.
Un singolo cittadino non può cambiare il mondo... ma può provarci e l'unione fa
la forza!
Se il mercato
fosse regolato da leggi piu' giuste e lungimiranti la strada sarebbe ancora più
agevole e spontanea.
Se guardo nel mio secchio della spazzatura mi rendo conto che nessun materiale è
per forza di cose interrabile in discarica o bruciabile. Impianti come quelli di
Vedelago (TV) riciclano il 98% dei rifiuti (http://www.youtube.com/watch?v=kKzTRwyuN
Purtroppo poi
queste semplici pratiche illustrate tagliano le spese inutili, a fronte di una
piccola spesa e fatica iniziale e alla lunga riducono il PIL nazionale. Finchè
le logiche di mercato si fondano sul profitto e si misura il benessere con un
indice (PIL) quantitativo, piuttosto che uno qualitativo, il cambiamento
culturale sarà difficoltoso (Il PIL misura come ricchezza qualsiasi
nefandezza:un imballaggio inutile , il traffico, le malattie,ecc...creano tutte
profitto, indotto e lavoro; pazienza se a pagarne le spese siano le generazioni
future). Chi lo sosteneva ha fatto una brutta fine (http://www.youtube.com/watch?v=iLw-WLlM9
Vi lascio con un
video che spero faccia riflettere, intitolato: ''La storia delle cose'':
http://www.youtube.com/watch?v=18a1GQUZ1