Rifiuti,
"tagli"alla differenziata
di Cecilia Gentile
«Questa è la dream team, la squadra del sogno, e il sogno è quello di fare
di Roma una città pulita», dice il sindaco Gianni Alemanno nella Sala delle
Bandiere, seduto tra i membri del rinnovato cda Ama, presentando il nuovo
piano industriale dell´azienda.
Questo sogno di Roma pulita passa attraverso un drastico ridimensionamento
degli obiettivi della differenziata previsti dalla legge nazionale e dal
piano della Regione Lazio:
non il 50% nel 2011, ma il
30% nel 2013, «perché la percentuale del 50% - dice lo
stesso sindaco - è utopica, e quando ci si pongono obiettivi irraggiungibili
si finisce dritti nella discarica. Il 30%, invece, avvicina la capitale ai
livelli massimi delle metropoli europee».
E poi c´è un altro problema, fa presente l´amministratore delegato Franco
Panzironi: i
consorzi del riciclo non ritirano più il materiale selezionato perché sta
andando fuori mercato, enormi quantità di rifiuti
differenziati attendono accatastati nei nostri stabilimenti. «L´unica
fonte di guadagno per l´Ama - conclude Panzironi - è la produzione di
energia elettrica.
Dunque l´azienda deve chiudere il ciclo con un proprio inceneritore, con una
capacità di smaltimento di 417 mila tonnellate all´anno, e produrre
combustibile da rifiuti di qualità in grado di essere smaltito nelle
centrali elettriche». «Lo smaltimento - conferma Alemanno - è la parte
remunerativa di tutto il processo e l´Ama deve diventare produttiva e in un
futuro non lontano arrivare a essere quotata in borsa come l´Acea».
Per questo, oltre a quello già autorizzato di Albano, dove tra Acea e Ama il
pubblico è al 64%, il piano industriale prevede un nuovo gassificatore, al
100% dell´Ama.
All´Ama spetta anche di individuare e realizzare una nuova discarica, di sua
proprietà, che sostituisca quella di Malagrotta per il periodo 2009-2012, la
fase di passaggio prima della realizzazione dei nuovi impianti di
smaltimento e l´innalzamento delle percentuali della differenziata, in cui
finiranno nel nuovo invaso 2 milioni di tonnellate di rifiuti
indifferenziati. Intanto, a quanto fa sapere l´agenzia Dire, il presidente
del consorzio Colari,
Manlio Cerroni,
proprietario di Malagrotta,
ha inviato una lettera
all´Ama e al Comune chiedendo 135 milioni di euro di credito pregresso per
l´utilizzo della discarica.
Sugli obiettivi fissati per la differenziata Alemanno si prende le critiche
dei colleghi del suo partito. «Vale la pena di mostrare maggiore coraggio
perché riteniamo si possa fare di più del 30% in 5 anni, posto che la soglia
minima di legge è il 35% e il piano rifiuti prevede il 50%», dichiarano i
parlamentari romani del Pdl Fabio Rampelli e Marco Marsilio. Anche
Legambiente Lazio chiede «più determinazione».
Durissimo il presidente della Regione Piero Marrazzo: «Dire che Roma
raggiungerà il 30% nel 2013 pone la capitale non soltanto fuori dalla
programmazione regionale, ma la mette in condizione di violare quanto
stabilito dalle leggi dello Stato e dalle normative della Comunità europea».
E Montino, vicepresidente della giunta regionale: «Sui rifiuti, il sindaco
Alemanno e l´Ama hanno deciso di fare una repubblica a parte».
(18 dicembre 2008)