Il resoconto dell'assemblea del 16 febbraio 2011

18 febbraio 2011 - Ricevo da un partecipante all’assemblea di mercoledì questo interessante report

MERCOLEDI 16 FEBBRAIO alle ore 18.00 presso il Ristorante Brigadoon a via La Monachina circa 400 persone hanno partecipato ad un’ASSEMBLEA PUBBLICA per affrontare gli annosi problemi dei residenti della Valle Galeria.
Erano presenti i rappresentati di tutti e 10 i quartieri della “valle della morte” come MASSIMINA, PISANA 64, PIANA DEL SOLE, PONTE GALERIA, SANTA CECILIA, SAN COSIMATO, SPALLETTE ecc.
In una sala molto calda e non solo per la temperatura del ristorante, si è consumato l’ennesimo “confronto” tra chi i problemi li vive sulla propria pelle e chi con i problemi si fa eleggere e ci costruisce una carriera politica.Nell’assemblea, organizzata da non si sa chi di preciso, erano presenti:

GIANNI PARIS – Presidente Municipio Roma XV
FABIO BELLINI – Presidente Municipio Roma XVI
MARCO VISCONTI – Assessore Ambiente Comune di Roma
MICHELE CIVITA – Assessore Ambiente Provincia di Roma
LUCA GRAMAZIO – Capogruppo PDL Consiglio Comunale
UMBERTO MARRONI – Capogruppo PD Consiglio Comunale
MARISA BARBIERI – Consigliere del XVI Municipio
FABRIZIO SANTORI – Presidente della Commissione capitolina alla Sicurezza

Con enorme malcontento dell’Assemblea, l’unico assente era PIETRO DI PAOLO l’Assessore alle Politiche dei rifiuti Regione Lazio che ha giustificato la sua assenza con un fax in cui comunicava che, a causa degli impegni dovuti alla gestione del problema GAIA a Colleferro, non sarebbe stato presente, dichiarando, comunque, il suo impegno per la risoluzione dei problemi discussi in Assemblea e la sua disponibilità verso ogni iniziativa propositiva intrapresa (PRATICAMENTE TUTTO CHIACCHiERE E DISTINTIVO) .
Dopo un’introduzione da parte di PIPPO LA COGNATA, un rappresentante del PD, che ha introdotto i vari problemi da affrontare: DISCARICA E ROM e ha riassunto lo scopo dell’assemblea: AVERE DELLE RISPOSTE DALLE ISTITUZIONI, sono iniziati gli interventi degli “ospiti”.
Come è andata a finire, beh come al solito, “le responsabilità sono o del vicino o di chi è venuto prima”.
Ma andiamo con ordine, il primo ad intervenire è stato GIANNI PARIS – Presidente Municipio Roma XV il quale in maniera semplice e pacata ha evidenziato i seguenti punti:

• La necessità di un lavoro congiunto tra il municipio XV e il municipio XVI per la soluzione sia del problema ROM che del problema DISCARICA.
• La necessità di chiudere MALAGROTTA
• Il categorico NO ad una nuova discarica a MONTI DELL’ORTACCIO.
• La preoccupazione dovuta all’immobilismo comunale e regionale (assenza di strategia) che alimenta il rischio di essere costretti a utilizzare l’invaso a Monti dell’Ortaccio come unica soluzione ad una emergenza rifiuti, che da qua a sei mesi, potrebbe colpire Roma, con le stesse terribili dimensioni di Napoli .
• La necessità di avviare immediatamente un’azione di rimboschimenti degli invasi in disuso della discarica, partendo con quel progetto che prevedeva il posizionamento di 300.000 alberi a MALAGROTTA
• Incremento sostanziale della raccolta differenziata.
• Il no categorico ad un nuovo campo ROM su via della Pisana all’altezza della Regione Lazio che andrebbe a contrastare in maniera preponderante il tentativo di riqualificazione dell’area.
• La denuncia della mancata informazione da parte del comune sulla gestione del problema ROM. L’intervento si è concluso con un dato molto significativo: i 300.000 abitanti del XV° e del XVI° se fossero un comune a parte formerebbero la 10° città d’Italia in ordine di grandezza. “Politici riflettete”.

Il secondo intervento è stato effettuato dal suo collega FABIO BELLINI, il quale si è riagganciato a quanto detto da GIANNI PARIS approfondendo alcuni punti sulla questione MALAGROTTA :

• La discarica ha una proroga di 6 mesi oltre i quali la sua capacità sarà esaurita
• Per uscire dall’emergenza c’e la necessità di far funzionare i 4 impianti di trattamento dei rifiuti, presenti a Roma ( 2 a Malagrotta, 1 in via Salaria, 1 a Rocca Cencia) a pieno regime
• La raccolta, oggi ferma al 20/22% non è sufficiente

Naturalmente i due presidenti hanno fatto capire chiaramente che queste belle parole potranno trasformarsi in realtà, solo con l’aiuto del Comune, della Provincia e della Regione, vale a dire : “VORREMMO MA NON POSSIAMO.”
Queste parole hanno spianato la strada ad un intervento chiarificatore da parte del comune ed ecco che prende il microfono MARCO VISCONTI – Assessore Ambiente Comune di Roma, accolto “molto calorosamente“ dalla platea. Il suo intervento ai più è sembrato, spocchioso e arrogante, ed è risultato pressoché inutile.
Si è limitato a confermare il NO da parte del Comune alla nuova discarica a Monti dell’Ortaccio, ricordando che questa situazione rifiuti, è solo colpa di 15 anni di mal governo delle giunte precedenti.
Infine ha chiarito la posizione del comune sui due argomenti dell’assemblea, comunicando che per i ROM l’ultima parola spetta al prefetto e che per i rifiuti bisogna lavorare con la regione vale a dire: “PONZIO PILATO INSEGNA”
A ribadire il nulla detto dall’assessore comunale è intervenuto il consigliere comunale ANDREA DE PRIAMO che dopo aver ricordato ai presenti che è tutta colpa delle precedenti giunte, ha esaltato i fantastici risultati della raccolta differenziata.
Ha evidenziato che in 2 anni e mezzo la raccolta porta a porta è passata da 30.000 persone a 420.000, che su circa 3.000.000.000 di abitanti, è sicuramente un bel traguardo, inoltre ha promesso l’impegno del comune che in questi mesi, lavorerà duramente per incrementare tale raccolta, nonostante una certa campagna giornalistica anti raccolta differenziata. ( CHE COSA?!?!? UNA CAMPAGNA GIORNALISTICA CONTRO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, MA DI CHI ? FORSE ERA IL CALDO !).
L’unica nota positiva di tale intervento è stata la dichiarazione, dell’intenzione, da parte del Comune di interrompere il monopolio dei rifiuti esercitato da MANLIO CERRONI, in favore della “cosa“ pubblica, creando nuovi impianti gestiti direttamente dal Comune.
Molto più vicino ai cittadini è stato l’intervento del consigliere MARISA BARBIERI del XVI municipio e molto impegnata soprattutto nel territorio di MASSIMINA. Ha tenuto a ribadire i punti essenziali della sua battaglia:

 • Chiusura immediata di MALAGROTTA • MALAGROTTA è stata definita zona ad alto rischio ambientale
• Riqualificazione dell’area
• Delocalizzazione della raffineria
• No alla nuova discarica a Monti dell’Ortaccio o a Testa di Cane
• Necessità della garanzia di legalità a MASSIMINA con la creazione di un posto di POLIZIA
• No ad un campo Nomadi nella Valle Galeria
• Necessità di risposte immediate da parte del COMUNE, della PROVINCIA, della REGIONE

Il suo intervento si è concluso ricordando che gli abitanti di Massimina hanno pagato, in questi anni, un prezzo altissimo a Roma ed è ora che il comune riconosca questo sacrificio. Interessante è stato anche l’intervento di MICHELE CIVITA, Assessore Ambiente Provincia di Roma. Il quale ha tenuto a precisare che :

• MALAGROTTA non può essere superata se non con la raccolta differenziata e il trattamento industriale dei rifiuti
• Non è possibile e non è intenzione della Provincia creare una nuova MALAGROTTA, quello che è pensabile, è una discarica molto più piccola in cui versare i scarti del trattamento dei rifiuti
• I 3.000.000 di euro che la provincia ha stanziato per il comune di Roma in ottica rifiuti, sono pronti, e si sta studiando, anche con l’OSSERVATORIO AMBIENTALE DELLA VALLE GALERIA, il modo di utilizzarli immediatamente per un monitoraggio serio e continuo del suolo, dell’acqua e dell’aria.
• No a Monti dell’Ortaccio
• I rifiuti sono una ricchezza che non abbiamo ancora imparato a utilizzare e a valorizzare.

L’intervento si è concluso con alcuni dati interessanti. Il comune di Ciampino che ha iniziato la raccolta porta a porta nel 2008 è passato da una produzione di rifiuti del 2007 di 18322 tonnellate ad una produzione del 2010 di 5718 tonnellate.
Con le stesse ambizioni, la provincia ha deciso di sostenere anche la raccolta differenziata a Fiumicino che partirà nel 2011.
Ricordo ai più distratti che nel “recipiente” MALAGROTTA, finiscono, non solo i rifiuti del comune di Roma, ma anche i rifiuti dei comuni di Ciampino e Fiumicino.
Ultimo intervento che vale la pena segnalare, è stato quello di SERGIO APOLLONIO presidente del Comitato Malagrotta SERGIO APOLLONIO (che dio ce lo conservi sempre in salute), il quale, dall’alto della sua decennale battaglia contro il mostro MALAGROTTA, ha esposto i seguenti argomenti:

• La necessità di chiudere la discarica più grande d’Europa che oltre ad essere fuori legge continua ad avvelenare la Valle Galeria, già ridotta in fin di vita
• La necessità di attivare un rete di verifica quotidiana da parte delle istituzioni sulla copertura dei rifiuti con del materiale inerte
• No agli impianti di incenerimento, Si agli impianti di riciclo e compostaggio ( Si agli impianti industriali nella filiera dei rifiuti, ma si a quelli in grado di trasformare il rifiuto in ricchezza per la comunità e non in ricchezza per l’avvocato Manlio Cerroni)
• No categorico ad una nuova discarica a Monti dell’Ortaccio ne tanto meno a Testa di Cane (deposito dei materiali di scarto del gassificatore)
• Si alla bonifica e risanamento dell’area
• Si ad una capillare raccolta differenziata

Il resto dell’Assemblea è stato un grido d’indignazione dei cittadini, un grido che cambiava voce, gesti, età, ma che raccontava sempre la stessa disperazione di una comunità che è stanca di pagare sempre e solo sulla propria pelle. Una cosa è apparsa chiara alla fine dell’Assemblea, che più le istituzioni si allontanano dalla puzza della discarica, meno capiscono l’esigenza di chiuderla, più si allontanano dalle case che subiscono i furti, meno capiscono l’esigenza di sicurezza della popolazione, più lontano abitano dalla Valle Galeria, meno ne comprendono il degrado.
E’ ora di far sentire gli abitanti di questa zona “cittadini di Roma”.

FABRIZIO RESTANEO


 

Tutto molto preciso, puntuale e condivisibile il giudizio “Come è andata a finire, beh come al solito, le responsabilità sono o del vicino o di chi è venuto prima”, o meglio ancora “di chi è venuto dopo”.

Risulta difficile trovare delle risposte concrete allo scopo per cui era stata convocata questa allemblea:“
AVERE DELLE RISPOSTE DALLE ISTITUZIONI”.

Molti impegni ma risposte a futura memoria e soprattutto, con due argomenti come i rifiuti e i campi ROM, che sono sempre sotto la spada di Damocle dell’emergenza – vera o precostituita - gli impegni possono facilmente essere superati da “cause di forza maggiore che impongano scelte dolorose ma inevitabili!”.

E a togliere le castagne dal fuoco possono risultare molto utili i Prefetti (che non siano però di quelli che inviano sopralluoghi dei Vigili del Fuoco o del NOE dei Carabinieri per verificare il funzionamento del gassificatore).

Molto facile quindi ricorrere alla famosa frase della “Montagna che ha partorito un topolino”.

Al gigantismo organizzativo infatti non ha corrisposto un’adeguata concretezza di risultati, con delle risposte o proposte precise che possano far pensare, sperare, in una soluzione positiva dei problemi esposti. Gestione dei rifiuti e ROM, due problemi che sono arrivati ormai al punto di non ritorno ma che vengono da lontano, da scelte sbagliate o semplicemente non scelte, sia delle attuali amministrazioni, ma certamente anche delle precedenti malgrado i tentativi, alcuni anche goffi, di scaricabarile totale che sono stati fatti in assemblea.

E per quanto riguarda i rifiuti sono la scelta di una “gestione integrata del ciclo dei rifiuti” che significa sostanzialmente incenerimento a tutto spiano, con una parvenza di raccolta differenziata dove sembra che l’obiettivo finale sia poter dimostrare che a Roma non si può fare. Non si spiega in altro modo il fatto che nei primi tre progetti pilota di raccolta porta a porta i risultati siano da buoni a ottimi, mentre nei successivi progetti elaborati (sic) da AMA ci sia un malcontento generale ed un rifiuto da parte dei cittadini.

Di cambiare questo modo di gestire i rifiuti a Roma non si è fatta parola, evidentemente va bene così; sono passati almeno cinque anni da quando le stesse persone, dietro altri comitati poi spariti, proponevano le stesse cose. Questo dovrebbe, per logica, dimostrare il fallimento delle loro proposte di allora visto che ad oggi non si sono concretizzate, ma anzi sono peggiorate ed ormai difficilmente sanabili.

L’unico pudore è stato non riaffermare oggi, come allora, che il gassificatore è la soluzione finale per Malagrotta, che farà chiudere la discarica, delocalizzare la raffineria e abbattere l’inquinamento ambientale.

E’ perfino riapparso il famigerato “obolo della vergogna!”. La riduzione della tassa sui rifiuti per gli abitanti della Valle Galeria. Voglio ricordare che sono già stati spesi 2 milioni di euro per questa riduzione, che ha inciso veramente poco nelle tasche dei cittadini, MENTRE NON SI SONO TROVATI 300.000 € per una centralina di rilevazione della situazione ambientale della Zona.

E allora occorre ribadire con decisione e chiarezza che ogni singola risorsa economica va indirizzata prioritariamente verso un rilevamento dell’inquinamento ambientale e un’indagine epidemiologica della popolazione e dei lavoratori, che ne rilevi le condizioni di mortalità e di morbilità. Solo allora si può parlare di una riduzione come giusto risarcimento del disagio e dei rischi passati; farlo senza queste tutele diventa solo uno scambio tra la salute e i soldi; una monetizzazione del rischio; un OBOLO DELLA VERGOGNA.

Nell’assemblea c’è stato un richiamo importante alla necessità di un’azione univoca da parte di tutti i soggetti interessati al risanamento di Malagrotta; un richiamo che va colto e sostenuto, e vedremo come nei prossimi giorni e settimane. Un’azione univoca comunque che accomuni nei progetti e nelle finalità, e abbandoni questa pratica dell’agire nel presente, senza passato e soprattutto senza futuro. Maurizio Melandri >

Maurizio Melandri