La
richiesta di Alemanno. Marrazzo: "Si può fare"
Il sindaco: "Ho dato mandato all´Ama di individuare un nuovo sito"
«Una urgente proroga di un anno». L´ha chiesta
per la discarica di Malagrotta il sindaco Gianni Alemanno, con una lettera
inviata ieri al presidente della Regione Piero Marrazzo.
«Se la discarica
chiudesse il 31 dicembre come previsto - è la tesi del sindaco - Roma
precipiterebbe in un grave stato di crisi che si estenderebbe rapidissimamente
a tutto il Lazio». E da Marrazzo arriva prontamente il sì alla richiesta del
Campidoglio: «Come in passato, quando per tre volte l´ex sindaco Veltroni mi
ha chiesto proroghe, anche in questo caso valuterò la lettera del sindaco
Alemanno, perché non ho mai immaginato che si potesse chiudere Malagrotta
senza avere prima un´alternativa».
Sulla proroga, almeno, Comune e Regione vanno d´accordo. Chi invece è
infuriato, interpretando gli umori dei residenti, è il presidente del
municipio XVI, quello su cui sorge la discarica. «I cittadini sono vittime dei
giochetti politici delle classi dirigenti di centro destra e di centro
sinistra - protesta Fabio Bellini - Qui ne va della credibilità di Comune e
Regione, che avevano preso degli impegni con i romani. C´era una specie di
patto sociale: aperto il gassificatore, che ora è stato pure dissequestrato,
chiusa la discarica. La Regione ha stanziato 3 milioni di euro per le
operazioni di bonifica, la Provincia altri tre milioni per il monitoraggio di
aria e acqua, ma niente è stato fatto».
Insieme alla richiesta a Marrazzo, il sindaco Alemanno ha fatto partire una
lettera all´Ama, chiedendo alla società di procedere entro il 2009 «alla
localizzazione, realizzazione ed entrata in esercizio di una o più discariche
per il conferimento dei rifiuti urbani». Una gestione pubblica, dunque. Per
questo il sindaco definisce «inaccettabile» la proposta degli uffici regionali
di aprire una nuova discarica ai Monti dell´Ortaccio, perché l´area appartiene
a Manlio Cerroni, lo stesso imprenditore privato che oggi gestisce Malagrotta.
La nuova discarica, inoltre, verrebbe a trovarsi a poca distanza dalla
vecchia, in un territorio già compromesso.
«Condivido la strategia del comune di Roma di valorizzare il ruolo delle
società pubbliche - ribatte Marrazzo - ma allo stesso tempo mi aspetto la
localizzazione da parte del Comune di una nuova discarica, perché ci sono
tempi tecnici per realizzarla, e risposte veloci sulla raccolta
differenziata». «Ora è tutto più chiaro - dichiara Enrico Fontana, capogruppo
dei Verdi alla Regione - Con la proroga della discarica di Malagrotta i
cittadini di questa zona sanno cosa li aspetta: continueranno a subire la
mancanza di scelte chiare e definitive sulla riqualificazione ambientale di
un´area che attende da anni la fine di una vera e propria servitù».