Lunedi' 30 aprile alle ore 9,nell'aula 13 del Palazzo di Giustizia a Piazzale Clodio, inizierà il processo a carico dell'ing. Francesco Rando,amministratore della Giovi s.r.l.,la società di gestione della discarica di Malagrotta, che fa parte del CO.LA.RI., il Consorzio Laziale Rifiuti presieduto da decenni dal proprietario della discarica - e costruttore del gassificatore - Manlio Cerroni.
Si tratta di un ulteriore processo per malagestione della discarica. In due processi precedenti il Rando ha subito condanne che sono state confermate dalla Cassazione e sono passate in giudicato per inosservanza della normativa nazionale e comunitaria; con particolare riguardo al trattamento del percolato, il liquido tossico che esce assieme al biogas dalla putrefazione dei rifiuti e dal trattamento dei fanghi dei depuratori cittadini scaricati a Malagrotta, come pure per inosservanza delle autorizzazioni sui rifiuti assimilati agli urbani che possono - o non possono - essere conferiti.
Rando, l'uomo di Cerroni, altri due processi
L'ing Rando, amministratore unico della discarica, ha già subito una condanna nel 2003 per la frana del terrapieno della discarica, dalla quale è stato poi assolto in appello..., mentre per l'altra, smaltimento non autorizzato del percolato la condanna è stata confermata dalla Cassazione nel novembre 2006
Quarta condanna per gestore discarica
Sentenza della Cassazione 8 novembre 2006
Sentenza della Cassazione 18 dicembre 2006
Nel processo che si apre lunedì l'amministratore della discarica dovrà nuovamente rispondere di un'imputazione che riguarda lo smaltimento di rifiuti pericolosi in discarica, cioè ancora una volta il percolato, come pure i fanghi dei depuratori conferiti dall'ACEA
In un quinto processo,infine (?!),lo stesso amministratore sarà nuovamente citato in giudizio l'11 giugno e dovrà rispondere della costruzione di un impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione ("digestione anaerobica")per la produzione di biogas, impianto destinato ovviamente a produrre emissioni in atmosfera,ma costruito senza autorizzazione. I due nuovi processi, rispettivamente il 30 aprile e l'11 giugno si aggiungeranno ai quattro che già ci sono stati al Tribunale di Roma contro la discarica.
Continua quindi questo stillicidio di accuse e rinvii a giudizio per il gestore della discarica di Malagrotta, ma che mette sotto accusa tutta una corretta gestione della stessa; cosa che gli abitanti del circondario conoscono bene per aver subito negli anni gli effetti di questa malagestione.
Desta quindi molta perplessità la condiscendenza delle Istituzioni, soprattutto quelle locali che dovrebbero essere più vicine agli interessi e alla salute dei loro cittadini, verso una conduzione così disinvolta e incurante dei disagi e dei rischi che provoca. E desta a maggior ragione allarme che a questi stessi gestori venga affidata la gestione di un impianto sperimentale e molto più difficile da controllare come il gassificatore attualmente in costruzione.
Ma se i nostri amministratori brillano per il disinteresse sulle vicende e gli intrecci societari della gestioni dei rifiuti di casa nostra, su un sito della lontana Sicilia "L'Isola possibile" si può trovare un'interessante indagine sulla galassia societaria di Cerroni e soci.