dal Corriere della Sera di Venerdì 18 Maggio 2012

Addio al greggio. La Raffineria di Roma si trasformerà.

18 maggio 2012 - La Raffineria di Roma entro l'anno non raffinerà più greggio e sarà gradualmente trasformata in un polo logistico per stoccaggio e movimentazione di prodotti petroliferi. I romani e il centro Italia non rimarranno senza benzina e il sistema continuerà a garantire approvvigionamenti di jet fuel anche ai due aeroporti capitolini.

Lo hanno deciso ieri i Cda di Total-Erg (proprietaria della Raffine­ria di Roma) e della stessa RdR dopo la pesantissima crisi che ha investito tutto il settore europeo della raffinazione e le pe­santi perdite di Rdr negli ultimi anni.

Il progetto di trasformazione della Raffineria, che potrebbe avere ricadute positive in termini di impatto ambientale, verrà avviato nell'ultimo trimestre del 2012 e fino a quel momento vedrà l'azienda mantenere gli attuali standard di produzione e di occupazione.

Poi i 250 lavoratori attualmente impiegati oltre ai 100 contrattisti, secondo fonti interne, verranno coinvolti nel processo di reindustrializzazione che potrebbe prevedere anche usi alternativi della zona grazie al coinvolgimento di investitori esterni.

Su questo punto trapela dagli insider che ci siano già stati contatti con gli enti locali, i vertici del mondo imprenditoriale romano ed i sindacati per studiare un modo per ridurre al massimo gli esuberi.

La trasformazione di RdR è anche favorita dal fatto che l'area riveste un'enorme impor­tanza strategica essendo in prossimità del mare, del Gra e dell'aeroporto di Fiumicino. Inoltre il sito è dotato di facilities e servizi che lo rendono appetibile anche in termini di eventuali usi industriali alternativi.

La decisione di Total-Erg conferma quanto sia preoccupante la crisi a livello europeo e nazionale. In Italia la domanda nel 2012 è in calo del 6% e gli impianti, tra cui quelli della RdR, lavorano al 60-70% della capacità.

Uno studio riservato che Total-Erg ha commissionato a Nomisma precisa che l'origine dei problemi sono «il calo dei consumi, delle esportazioni di benzina verso gli Usa e le nuove raffinerie nei Paesi asiatici emergenti che hanno grandi capacità di lavorazione e bassi costi gestionali». Quindi è necessario «interrompere definitivamente l a lavorazione del petrolio grezzo - dice Nomisma - e investire sulle potenzialità del sito come polo logistico».