Notizia ansa del 14 gennaio 2010
Dovranno rispondere di aver smaltito rifiuti pericolosi nella discarica di Malagrotta di Roma e negli impianti di Colleferro, e di averlo fatto in assenza di autorizzazione e dopo aver classificato e trattato come 'specialì rifiuti che invece avrebbero dovuto essere classificati come 'pericolosì. Il pm della capitale, Giuseppe Corasaniti, infatti, a conclusione delle indagini, ha citato direttamente in giudizio (la cosa fa saltare la fase dell'udienza preliminare e porta gli imputati direttamente davanti al giudice), con inizio del processo il prossimo due febbraio, Francesco Rando, responsabile della società 'E.Giovì che gestisce la discarica di Malagrotta, Giuseppe Torti, responsabile dell'impianto di recupero rifiuti 'E.P. Sistemì di Colleferro, e Andrea Lolli, responsabile dell'impianto di recupero rifiuti 'Impianti Mobil Servicè di Colleferro.
- A seconda delle posizioni processuali a Rando, Tori e Lolli vengono contestate una serie di violazioni del Testo Unico sull'ambiente. In particolare - secondo il capo di imputazione - a Rando si contesta di avere, quale responsabile della discarica di Malagrotta e in assenza di autorizzazione, effettuato «smaltimento di rifiuti pericolosi, prodotti nell'impianto di Malagrotta, non autorizzato per tali rifiuti», e di avere classificato e trattato «come rifiuti 'specialì, rifiuti da classificare invece come pericolosi». Non solo; anche di aver effettuato «miscelazioni di rifiuti non consentita» nella discarica di Malagrotta, autorizzata al solo smaltimento di rifiuti urbani, di aver indicato «dati non conformi al vero in ordine al codice di classificazioni dei rifiuti», e di aver effettuato «sistematicamente scarichi delle acque reflue industriali provenienti dalla discarica di Malagrotta contenenti sostanze pericolose, risultate riportanti concentrazioni di arsenico, nichel, zinco superiori ai limiti consentiti». Rando, Lolli e Torti, poi, in concorso, risponderanno di avere destinato, in assenza di autorizzazione agli 'Impianti MobilServicè e 'E.P. Sistemì di Colleferro, rifiuti pericolosi per effettuare operazione di recupero. Tutti i fatti contestati, secondo l'accusa sarebbero avvenuti sin dal gennaio 2008. «Siamo soddisfatti come persone offese del reato per il fatto che questo decreto di citazione includa molte fattispecie penali presuntivamente violate - ha detto l'avvocato Francesca Roama Fragale, legale del 'Comitato Malagrottà e di Vas (Verdi Ambiente e Società) - Attendiamo anche il decreto di citazione diretta a giudizio per l'altro procedimento penale che segue il sequestro e il dissequestro del gassificatore. Siamo soddisfatti perchè gli esposti e le denunce presentati dal Comitato Malagrotta nel corso degli ultimi dieci anni hanno avuto riscontri