COMUNICATO STAMPA RIFIUTI ALLUMIERE  Peduzzi-De Paoli (FdS):

“Cosa ne pensa la Polverini?” “Alemanno vuole scaricare la spazzatura della Capitale in provincia. L’indicazione di Allumiere come “post Malagrotta” è una decisione scellerata presa in barba ad ogni vincolo ambientale e scavalcando ogni confronto con la Regione Lazio e le amministrazioni locali". Lo dichiarano, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi, capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, e Antonio De Paoli, segretario FdS di Civitavecchia. “Nessuna finalità di interesse pubblico –afferma Peduzzi- può giustificare la scelta di installare il nuovo polo di smaltimento sui monti della Tolfa. Il poligono militare “la Farnesiana”, il sito individuato dal sindaco di Roma per ospitare un impianto di trattamento e di incenerimento dei rifiuti, si trova proprio ai confini della zona di Protezione speciale di cui alla direttiva 147/2009/CEE”. “Si tratterebbe –dichiara De Paoli- di una nuova istallazione nociva per la salute in una zona già fortemente compromessa da grandi servitù energetiche. Una decisione alla quale ci opporremo con tutte le nostre forze e con una grande mobilitazione di tutti i cittadini”. “La Russa ed Alemanno –concludono Peduzzi e De Paoli- sembrano già essere arrivati ad un accordo. Ma non abbiamo ancora sentito il parere della Presidente Polverini e dell’Assessore Di Paolo che, non troppo tempo fa, assicurarono che non ci sarebbe stato alcun esodo dei rifiuti della Capitale nel resto del Lazio”.

 

Rifiuti Allumiere, Manuedda (Verdi): “Necessario modificare il piano regionale”

"La notizia riportata dal quotidiano La Repubblica del Protocollo d'Intesa firmato dal Ministro La Russa e dal Sindaco Alemanno a proposito dell'individuazione di Allumiere come sito per la "Cittadella della Monnezza", comprendente la nuova discarica di Roma e ogni altra nocività possibile in tema di rifiuti, non aggiunge molto a quanto si sapeva". È il commento sulla vicenda del consigliere comunale dei Verdi, Alessandro Manuedda.

"Al di là delle smentite imbarazzate e imbarazzanti arrivate nei mesi scorsi, sia sulla notizia in sé, sia sullo squallido quadretto di figure istituzionali che non si vergognano di tramare nell'ombra progetti destinati a cambiare in peggio la vita di decine di migliaia di persone – dichiara Manuedda - il fatto che l'unica beneficiaria di questa operazione dissennata sia l'Ama, ovvero la società che gestisce i rifiuti per il Comune di Roma e che, l'altro, nei prossimi mesi sarà ampiamente privatizzata, costituisce un'aggravante di indubbio rilievo. È giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Ad oggi, infatti, il Protocollo La Russa-Alemanno è solo un pezzo di carta offensivo che prevede l'installazione di impianti per il trattamento dei rifiuti in un'area come la Zona a Protezione Speciale dei Monti della Tolfa dove tale attività è vietata. Solo la dichiarazione dell'emergenza rifiuti nel Lazio potrebbe consentire di scavalcare il divieto e questo perché viviamo in un Paese dove la certezza del diritto è defunta da tempo e i tristemente famosi commissari straordinari per i rifiuti sono autorizzati per decreto a infrangere la legge, con effetti, per i territori e per la salute umana, non molto diversi da quelli prodotti, nello stesso campo, dall'azione della criminalità organizzata. In generale è necessario l'impegno di tutti per una corretta gestione dei materiali post-consumo, che abbia come fondamento la riduzione della produzione dei cosiddetti rifiuti e la raccolta differenziata porta a porta finalizzata al riutilizzo e al riciclo dei materiali e della frazione organica. La rapida attuazione di queste politiche eviterebbe per sempre lo spettro dell'emergenza e, a fronte di una coscienza civile indubbiamente pronta, trova l'unico ostacolo nella volontà politica. In particolare, per evitare l'ipotesi prevista per Allumiere o per altre situazioni simili nei territori delle Province, è necessario modificare il Piano Rifiuti, che, contrariamente a quanto spesso si afferma, non è stato approvato dalla Regione ma semplicemente adottato dalla Giunta Regionale. L'approvazione sarà compito, nei prossimi mesi, del Consiglio Regionale che, se vorrà, potrà ripristinare gli ambiti territoriali per la gestione dei rifiuti nella forma in cui li abbiamo conosciuti fino ad oggi, ovvero con la città di Roma che costituisce ambito a sé e come tale deve individuare sul proprio territorio i siti necessari. Mi aspetto che le Province, nel nostro caso quella di Roma, contestino con fermezza la nuova suddivisione degli ambiti territoriali. Allo stesso tempo è fondamentale che tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, che si sono dichiarate contrarie all'ipotesi-Allumiere si attivino con urgenza e decisione presso i propri rappresentanti in Consiglio Regionale per ottenere il ripristino degli ambiti precedenti, escludendo quindi la possibilità per la città di Roma di trattare i territori provinciali come discariche. Chi vuole, può ancora dimostrare di essere contrario, non solo a parole, all'inferno dei rifiuti progettato per questo territorio. Se non si riuscirà in questa azione unitaria, saremo di fronte all'ennesima devastazione sanitaria, economica ed ambientale, che, come sempre, non sarà frutto di una maledizione, ma di precise responsabilità politiche".

 

Forum Ambientalista:

ALEMANNO E POLVERINI VOGLIONO RISOLVERE IL PROBLEMA DI MALAGROTTA CON NUOVO SITO DELLA VERGOGNA

Mentre il governo nazionale dà un colpo di grazia alle energie rinnovabili a vantaggio del nucleare, la presidentessa della Regione Lazio, Renata Polverini, e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, hanno pensato bene di risolvere la questione Malagrotta, arrivata ormai allo stremo, creando ad Allumiere una cittadella dell’inquinamento. Una cittadella dove porre discarisca e rigassificatore. Siamo alla follia, siamo alle città che diventano pattumiere a cielo aperto”. Lo afferma Ciro Pesacane, presidente del Forum Ambientalista, che oltre “a ribadire la propria contrarietà alla politica dell’incenerimento, crede che la popolazione locale si farà sentire: qui – conclude – è un gioco la salute della comunità di Allumiere”

 

Rifiuti: Spunta Ipotesi Discarica Allumiere.Polverini, Poco Percorribile

ASCA) - Roma, 2 mar - Una nuova discarica ad Allumiere che prenda il posto di Malagrotta? ''E' l'ipotesi meno percorribile''. Cosi' il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha commentato l'ipotesi rilanciata oggi dalla stampa di una ''citta' dei rifiuti'' che dovrebbe sorgere proprio nel comune nella provincia di Roma in base a un protocollo firmato a dicembre dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e il ministro della Difesa Ignazio La Russa. ''Ero a conoscenza del protocollo - ha detto Polverini, a margine dell'inaugurazione di un reparto per pazienti in stato vegetativo presso l'azienda ospedaliera San Camillo Forlanini - ma non ha valore vincolante. Allumiere era una delle possibilita', secondo noi la meno percorribile. Su questi temi ci confrontiamo sempre con Alemanno, e' un problema che dobbiamo condividere''. Quanto alla gestione di Malagrotta, Polverini assicura: ''La stiamo gestendo bene, vi posso assicurare''.

  

Rifiuti: Alemanno, nessuna decisione su discarica Allumiere e' solo ipotesi

Roma, 2 mar. - (Adnkronos) - "Allumiere e' una delle tante ipotesi in campo per collocare una nuova discarica dei rifiuti, dopo la chiusura di Malagrotta. Non e' stata presa nessuna decisione su questo o altri siti. Attendiamo che la Regione Lazio faccia le sue valutazioni e le sue scelte per poter dire con chiarezza qual e' il dopo Malagrotta". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nel corso del sopralluogo nella sede della ex ambasciata somala, in via dei Villini a Roma, parlando dell'ipotesi che Allumiere sia il nuovo sito per creare una discarica.

 

Città dei rifiuti Allumiere

Da notizie riportate dalla stampa stamattina, apprendiamo che il Sindaco avrebbe  stipulato a dicembre un protocollo d’intesa con il Ministero della Difesa per la nuova discarica  nella zona di Allumiere, cittadina  della Provincia di Roma.

Nello stesso mese il Sindaco comunicava urbi et orbi  che non esistevano aree disponibili nel territorio romano per il conferimento dei rifiuti, rimandando la soluzione del problema alla presidente Polverini.

Colpiti da tanta coerenza, scopriamo oggi che già era stata individuata l’area con una bella decisione presa dall’alto, senza coinvolgimento del territorio interessato e in spregio dei cittadini residenti.

Hanno fatto credere che si era ancora in alto mare sul futuro del processo di trattamento, gestione e riciclo dei rifiuti di Roma.

Ricordo che questo centrodestra è il promotore del federalismo che  dovrebbe riconoscere agli EE.LL. il protagonismo soprattutto nelle  decisioni politiche del loro territorio. Invece  la prassi introdotta dal centrodestra in questo paese  sia sulla definizione dei siti per i rifiuti Vedi parco del Vesuvio, come per le grandi opere di infrastrutture, vedi TAV,- ha comportato grandi difficoltà, fino al blocco totale delle varie opere, per il mancato coinvolgimento e il confronto  con le realtà territoriali.

La legge di revisione della Costituzione n.3/2001 che ha stravolto il concetto gerarchico dell’organizzazione dello Stato inserendo come primo organo di amministrazione gli enti di prossimità o meglio gli EE.LL. viene derubricata in nome del pubblico interesse che viene tirato in balla per nascondere l’incapacità dimostrata finora nella gestione dei rifiuti nel Lazio.

Il  Sindaco ha la memoria corta; vorrebbe decidere sopra tutto e sopra tutti, senza un confronto in aula consiliare, senza il rispetto delle leggi di tutela ambientale che vincolano la zona scelta, senza un confronto con le rappresentanze locali, ma questo non gli verrà consentito.

La questione dell’individuazione del  sito dove convogliare i rifiuti della capitale non può essere perseguita attraverso delle scorciatoie escludendo gli abitanti dei territori interessati e le loro rappresentanze Più in generale è indispensabile puntare alla riduzione , al riuso e al riciclo dei rifiuti, all’utilizzo di tecnonologie meno inquinanti , all’incremento della raccolta differenziata. 

Gemma Azuni