dal sito Sotto terra il treno: http://sotto-terra-il-treno.blogspot.it/2012/06/ecco-come-stanno-avvelenando-malagrotta.html

Ecco come stanno avvelenando Malagrotta
(e le altre discariche del Lazio)

Rivelazioni shock alla commissione Ecomafie: l'Ama gettava in discarica metà dei rifiuti da sottoporre a trattamento. E alla domanda: "Perché?", un ingegnere risponde: "Perché costa meno". 

La Commissione Europea ha posto un grave ultimatum all’Italia: due mesi per evitare di gettare il rifiuto tal quale nella discarica di Malagrotta e nelle altre discariche del Lazio.

Per non essere pericoloso per la salute umana, il rifiuto tal quale ha bisogno di essere trattato negli impianti di TMB (Trattamento Meccanico Biologico).
Tali impianti separano la parte organica (umido) dalla parte secca (carta, plastica, pet, ferro, alluminio). 
La parte organica deve essere stabilizzata: è un processo che impiega circa 28 giorni per arrivare al FOS (Frazione Organica Stabilizzata), che non è pericolosa per la salute umana.
  
La Commissione Europea ha, quindi, posto grande attenzione su un aspetto molto importante: trattare i rifiuti è fondamentale per evitare rischi alla salute umana.

Ma perché i rifiuti della Capitale dell’Italia e del Lazio non vengono trattati?

Le risposte sono arrivate dalle audizioni della Commissione parlamentare sul ciclo di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.

"I nostri due impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti funzionano al 50%", svela un ingegnere della società del signor Cerroni "perché Ama non ci dà i rifiuti trattabili sufficienti e preferisce mandarli in discarica: costa meno". 

Dalle audizioni di due ingegneri, Riccardo Caminada, direttore tecnico dell’AMA, e Paolo Stella della Giovi, salta fuori uno scenario allucinante: gli impianti TMB non funzionano per tutto l'anno. "Non è previsto  -  spiega Caminada  -  che lavorino la domenica". Praticamente gli impianti di TMB di Roma lavorano solo 10 mesi l’anno.  


E Paolo Stella, incalzato dal senatore De Angelis sul fatto che i due impianti di TMB di Malagrotta invece di 1.500 tonnellate al giorno ne lavorano la metà, rivela: "Non ce li ho questi rifiuti, non mi vengono conferiti. Vanno in discarica. Riceviamo al TMB quelli che ci vengono conferiti, le bolle di accompagnamento sono diverse se l'AMA li destina alla discarica o al TMB e se dirotto al TMB un rifiuto che l'Ama ha previsto di mandare in discarica non mi pagano". 

E alla domanda "Perché in discarica?", risponde: "Perché costa di meno (34 euro invece di 99 euro). Loro hanno un budget da rispettare e cercano di risparmiare".

L’Italia subirà una procedura d’infrazione dalla Commissione Europea e una multa salatissima, perché l’AMA è incapace di pianificare una corretta gestione dei rifiuti, impegnata com’è nelle scandalose assunzioni della ”parentopoli” della classe politica romana.

I cittadini di Malagrotta subiscono sulla propria pelle le scelte scellerate operate dall’AMA, come dimostra lo studio epidemiologico predisposto dalla USL RM-E a seguito delle richieste da parte della magistratura.

I cittadini romani pagano il conto, con l’IMU ai livelli massimi, dell’incapacità e dell’inefficienza delle istituzioni (Regione, Provincia, Comune) e dell’AMA.

E per finire un po’ di Spending Review: la spesa per i servizi di smaltimento rifiuti è la più importante spesa del Comune di Roma (tramite AMA). Nessuna gara d’appalto è stata mai effettuata. Tutto si basa sul sistema Cerroni, con cui AMA e ACEA hanno pure costituito una società mista per realizzare l’inceneritore di Albano (anche questo affidato vergognosamente e illegalmente senza gara pubblica).

Di fronte a tutte queste illegalità, la Commissione parlamentare sul ciclo di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (veramente è intervenuto solo il senatore De Angelis) ha passato inutilmente una giornata di lavoro a conteggiare con due ingegneri (uno di AMA e uno di Cerroni) quanti rifiuti potrebbero trattare gli impianti di TMB di Roma. Anche due bambini della prima elementare sarebbero riusciti a fare meglio i calcoli.


Ascolta l'audizione alla Commissione Parlamentare