La Repubblica di venerdì 8 giugno 2007
Tutto fermo a un anno dal protocollo con
Comune e Regione. "Le Fs tradiscono la cura del ferro"
Binari e
stazioni, l´Ulivo attacca "Così Roma perde 3 miliardi di lavori"
Fermi il potenziamento dei treni per Fiumicino Bracciano e
Ciampino e sette nuove fermate
CECILIA GENTILE
Niente
potenziamento verso Fiumicino a servizio della nuova Fiera di Roma, no a nuovi
binari sulla Roma-Ciampino, nessun raddoppio della Fr3 almeno fino a Bracciano,
nessun passo avanti verso la messa in sicurezza delle stazioni.
A distanza di oltre un anno dalla firma del protocollo tra Ferrovie, Comune di
Roma, Regione Lazio e Province, i consiglieri dell´Ulivo della commissione
consiliare Trasporti lanciano l´allarme. «Le Fs hanno dimenticato l´accordo
che le impegnava a realizzare nuove strutture su ferro, a chiudere l´anello
ferroviario e a potenziare la rete esistente, per un investimento complessivo di
tre miliardi e mezzo di euro in dieci anni», denuncia Eugenio Patanè, della
Margherita, che insieme al collega di partito Maurizio Policastro e al
consigliere Ds Dario Nanni chiede la convocazione di un consiglio straordinario
per capire le intenzioni delle Ferrovie. La richiesta è stata inviata al
presidente della commissione Trasporti, Umberto Marroni, perché convochi d´urgenza
la commissione e subito dopo il consiglio.
La lettera, quattro fogli, è un lungo elenco di opere concordate e ancora non
avviate, opere che dovrebbero cambiare la vita dei romani e risolvere il
problema del traffico con la famosa cura del ferro inventata dall´ex assessore
Walter Tocci.
«Le decisioni delle Fs - continua Patanè - ci mandano segnali inquietanti. La
stazione di Farneto verrà smantellata, Vigna Clara, costruita anche questa per
i Mondiali del ´90, non è ancora stata aperta. Tutto fa supporre che le
Ferrovie intendano eliminare le stazioni ed usare l´anello ferroviario per il
trasporto nazionale delle merci, che passando poi per Casilina e Tuscolana
verrebbero incanalate a Sud. Tutto questo è molto preoccupante: le Fs prendono
decisioni unilaterali, senza rispettare il protocollo firmato, con grave danno
per la mobilità della città».
La lettera fa riferimento all´apertura di sette nuove fermate, che ancora non
è stata neanche avviata, e all´aumento delle frequenze delle ferrovie
metropolitane, che sono invece rimaste inalterate. Ancora. Le Fs avrebbero
liquidato il progetto di quadruplicamento della Fr1 verso Fiumicino a servizio
della nuova Fiera di Roma come non fattibile per mancanza di spazio, ma un
sopralluogo avrebbe smentito questa tesi. Il progetto di raddoppiare fino a
Bracciano la Fr3, finora ammodernata fino a Cesano, non è neppure iniziato.
E che dire della pista ciclabile sopra la Fr3 interrata, finanziata con i fondi
di Roma Capitale? Il progetto, ricorda la lettera, è fermo da un anno. La centralità di Massimina, prevista dal
Comune che contava sulla realizzazione di una nuova fermata della linea Fr5,
verrà invece realizzata senza il supporto del ferro, perché le Fs hanno deciso
di depennarla dai loro programmi.