Il governo "asfissia" milioni di italiani con un decreto legislativo per "un'aria più pulita"

  da: http://www.peacelink.it/tools/print.php?id=32406

20 settembre 2010 - Le emissioni sono entro i limiti di legge!!!

Quante volte abbiamo sentito replicare questa frase, ripetuta come un mantra perché possa affondare nelle nostre coscienze, maturando così la convinzione che questi limiti siano una garanzia di assenza di rischi.

Ma è proprio così?

Il Dr. Marco Caldiroli, di Medicina Democratica dice:
«È chiaro che si sta parlando non di assenza di rischio ma della individuazione e quantificazione di un livello di accettabilità del rischio (condizione evidentemente sottoposta a incertezze e arbitrarietà connesse a molteplici ragioni, tecnologiche, di conoscenze tossicologiche, etiche, economiche, politiche). Qualcuno, tecnico e/o politico, stabilisce i parametri cui corrisponde l’accettazione d’ufficio di un determinato rischio, cui qualcun altro sarà esposto, in nome di un presunto interesse collettivo).»

E infatti quando si parla di emissioni che sono entro i limiti di legge, si dice in buona sostanza e più propriamente, che sono entro la tollerabilità di un prezzo che la società tutta decide di far pagare a una parte di se stessa.

Limiti che non sono un qualcosa di oggettivo e fissato da parametri immutabili. Vi sono casi in cui questi limiti vengono progressivamente abbassati, perché si dimostra che quelli precedenti provocavano danni maggiori di quelli attesi; e quindi la legge che fissava quei limiti era sbagliata, e nulla assicura che neanche i nuovi limiti siano giusti. Altre volte questi limiti vengono rialzati, magari perché lo richiede una particolare esigenza industriale.

E’ questo il caso recentissimo e clamoroso in cui, per salvaguardare gli interessi economici di un’industria, l’ILVA di Taranto, il governo, con il sostanziale beneplacito dell’opposizione, abolisce il limite in vigore dal 1 gennaio 1999 che imponeva il non superamento del valore di 1 nanogrammo a metro cubo di un pericoloso cancerogeno, il benzo(a)pirene, classificato dallo IARC (l'agenzia internazionale di ricerca sul cancro) nella categoria 1, quella di massima pericolosità.

Ora non c'è più questo divieto. Scatterà solo a partire dal 2013. E nel frattempo? Possiamo inalare benzo(a)pirene oltre quel valore di legge. Dopo il 31 dicembre 2013 il benzo(a)pirene non dovrebbe superare quel limite, ma se te tecnologie per ridurlo fossero troppo costose, allora possiamo continuare a respirarlo.

Siamo insomma a quanto già diceva 20 anni fa nel suo libro “Far pace col pianeta” Barry Commoner, uno dei padri dell’ambientalismo:
«La prassi ambientale corrente è un ritorno all’atteggiamento del Medioevo di fronte alla malattia, quando questa - e con essa la morte - era considerata uno scotto inevitabile, un debito da pagare a causa del peccato originale. Questo tipo di filosofia è stato ora rielaborato in forma più moderna: un certo livello di inquinamento e un certo rischio per la salute sono il prezzo inevitabile da pagare per i vantaggi materiali offerti dalla tecnologia avanzata […]e il problema della fissazione degli standard diventa un campo di battaglia in cui si scontrano interessi economici, politici e morali contrapposti. Questi scontri sono elaboratamente ammantati di statistiche, in modo da poterli far passare per ‘scienza’».

l'editorale su peacelik

Maurizio Melandri