Venerdì scorso, 20 ottobre, il Consiglio del XV Municipio, prima ed unica realtà a Roma, dopo un aspro e teso dibattito, ha approvato la Mozione con cui si chiede la sospensione dei lavori per il Gassificatore di Malagrotta.

Il documento era già stato presentato alla Conferenza dei Capigruppo il 21 luglio scorso, poi congelato per circa tre mesi a causa del veto del partito di maggioranza relativa (leggi Ulivo).

Dopo questo lungo silenzio tutte le forze di maggioranza, superate le relative resistenze, hanno condiviso il testo, sottoscrivendolo.

Ma, il giorno del Consiglio si è improvvisamente riaccesa la tensione quando il Gruppo dell'Ulivo ha tentato una forzatura in Aula per ottenere la sospensione ed il rinvio della discussione.

Inevitabili le contestazioni, dai banchi e sugli spalti, mentre, riscontrata la evidente pretestuosità della scelta, probabilmente dettata dall'alto (leggi Gruppo Comunale Ulivo), ho subito chiesto la parola ai sensi del Regolamento, per meglio spiegare le ragioni che ci avrebbero consigliato ad approvare il documento.  

La situazione è precipitata allorchè mi è stato ripetutamente negato il diritto di intervenire ed il Presidente del Consiglio pro-tempore (leggi Ulivo) si è avventurato in un forzato "monologo" in difesa della richiesta di sospensione dei lavori.

A questo punto ho dovuto alzare la voce ed i toni .... imbracciando una sedia e scagliandola al centro dell'aula, per pretendere di essere ascoltato. Ne è seguita una bagarre, con l'occupazione dell'Aula da parte dei cittadini, i quali, fino ad allora, avevano pazientemente e civilmente osservato la scena, ma che a questo punto non trattenevano più la rabbia.

La seduta è stata ovviamente sospesa per un bel po' e mi è stato rimproverato aspramente un comportamento deplorevole, che andrà incontro a probabili sanzioni !

Alla ripresa dei lavori, dopo aver concordato alcune modifiche, che ho giudicato ininfluenti al significato del testo, il dibattito è ripreso in un clima più disteso e disponibile a concludere positivamente l'iter.

L'atto è stato così approvato all'unanimità, tra la soddisfazione di tutti i presenti.

Ovviamente le intemperanze di cui mi sono reso protagonista non mi appartengono per indole e cultura, eppure il lancio di una sedia si è reso necessario per scuotere l'impasse democratico, che rischiava di soggiogare il massimo organo istituzionale di prossimità !

La fatica, la tensione e l'emozione accumulate durante la movimentata seduta  non mi hanno abbandonato  nemmeno quando, chiusi i lavori, è stata data la parola ad un rappresentante dei cittadini, per consentire di esprimere qualche considerazione. Ebbene, Sergio Apollonio, in un gesto di elegante ed efficace sintesi stilistica, ha concluso l'intervento con le seguenti parole: "Oggi, da questi banchi è risorta la democrazia" !

Tanto basta per rassicurare il mio stato d'animo !

Cordiali saluti