Il Consiglio del XVI Municipio si fa interprete della preoccupazione di chi abita a Massimina.
Il 18 ottobre il XVI Municipio ha svolto un Consiglio Straordinario con
all'OdG il tema Malagrotta.
Al
termine del dibattito è stato approvato all'unanimità un documento che
esprime preoccupazione per la situazione di Malagrotta, e questo è
sicuramente positivo, ed ha preso una serie di impegni che si spera
abbiano un esito migliore di un altro OdG approvato oltre un anno fa,
rimasto però lettera morta.
Sicuramente
positivo il pronunciamento unanime su:
-
richiesta
a Marrazzo di una rete di centraline di monitoraggio sia dell'aria
(rilevamento delle polveri sottili e ultrasottili), sia delle acque;
il Presidente Bellini ha anche proposto di utilizzare fondi destinati
al Municipio.
-
contrarietà
ad ogni ipotesi di allargamento della discarica
-
acquisizione
degli atti ed eventuali variazioni dei progetti autorizzati relativi
alla costruzione del gassificatore (ricordo che non c'è la certezza
della tecnologia usata, visto che un dirigente della Colari aveva
detto, nell'autunno scorso, che questa era cambiata) e tutte le
informazioni sulla destinazione e il trattamento di tuti i
sottoprodotti inquinanti del processo di gassificazione
-
incremento
della raccolta differenziata, spingendo per l'avvio immediato del
progetto pilota di Massimina già programmato ma più volte rimandato
-
controllo
partecipato dei processi in atto sulla gestione del ciclo dei rifiuti
e sui monitoraggi, convogendo i cittadni,le associazione e i comitati
in osservanza di quanto riporta la Direttiva 334/99 (SEVESO II)
Altri
punti poi esprimono contrarietà ad eventuali proroghe oltre il 31
dicembre 2007 per il conferimento in discarica dei rifiuti tal quali, alla
possibilità che la terza linea del gassificatore sia usata in continuo e
non come riserva, alla ventilata possibilità di costruire una centrale a
turbogas nella raffineria ed anzi ad avviare realmente la delocalizzazione
della raffineria stessa; si esprime poi la necessità di ultimare e far
entrare in funzione gli impianti di preselezione e trattamento dei
rifiuti.
Il
documento non fa riferimento alcuno ad argomentazioni, riportate anche nell'intervento
di Massimiliano Ortu, che descrivono come la situazione di Malagrotta
avrebbe avuto bisogno di ben altre attenzioni da parte di questi stessi
amministratori, che avrebbero potuto e dovuto prestare un'attenzione
maggiore al problema, considerando che:
-
La
gestione della discarica è stata sempre soggetta a critiche sulla sua
regolarità, sfociate diverse volte in procedimenti giudiziari ed in
almeno due condanne definitive per l'Amministratore Unico, ing.
Francesco Rando. I cittadini hanno più volte dimostrato sversamenti
illegali di percolato, una volta ripreso anche da una rete televisiva
in diretta durante un servizio; illegalità che dimostrano
un'indifferenza dei gestori per le norme che garantirebbero un minore
impatto sull'ambiente e sulla salute, od anche solo sul disagio, dei
cittadini. A riprova di questo è dimostrato che dopo l'incontro con
il Sindaco, che ha imposto un controllo serale sulla effettiva
ricopertura de rifiuti come prescritto dalla legge, la puzza è, se
non sparita del tutto, limitata a qualche evento sporadico, regalando
così il miglior periodo estivo degli ultimi 20 anni agli abitanti e
dimostrando la falsità di chi sosteneva la puzza essere una
conseguenza inevitabile del processo, eliminabile solo con
l'incenerimento dei rifiuti. Al contrario, la puzza era invece la
conseguenza di un comportamento illegale nella gestione.
-
Questa
gestione illegale è stata possibile anche e soprattutto per
l'assoluta mancanza di controlli e verifica, sia degli Istituti
preposti, dei quali non si sa bene neanche quali siano e quali
competenze abbiano; ma sia per la mancanza di attenzione da parte
degli amministratori del territorio, che avrebbero dovuto essere i
più diretti interessati a quanto avveniene sul territorio e sui
cittadini che li hanno votati.
-
Sul
gassificatore esistono solo garanzie autoreferenziali del costruttore
Thermoselect e del gestore Cerroni, che rimandano a vari impianti nel
lontano Giappone, senza specificare che questi sono per lo più
funzionanti per l'industria metallurgica, quindi lavorano con pochi e
definiti materiali, e senza dare riferimenti su quelli che sono i
livelli di emissioni, i controlli e anche i limiti della legislazione
giapponese.
-
Quello
che si sa, molto più vicino a noi e che sarebbe più facile da
prendere in considerazione, è che:
-
in
Europa l’unico impianto simile costruito in Germania è stato chiuso
dopo 4 anni di malfunzionamenti, verifiche, incidenti e con una
perdita economica di 500 milioni di €;
-
"
un analogo impianto proposto nel Canton Ticino è stato rifiutato dopo
un'attenta valutazione tecnico-economica della Municipalità
svizzera;
Valutazione
che qui da noi non c'è stata per nulla, tanto è vero che ancora non si
sa esattamente:
-
"
quale sia la tecnologia del gassificatore;
-
"
come verranno trattate le scorie di lavorazione dichiarate nel
progetto stesso; dove verranno messe le ceneri e la FOS
originariamente destinate all'area di Testa di Cane ma, a detta dello
stesso Subcommissario ai rifiuti, Dr. Stefano La Porta, questa
eventualità desta molti dubbi e perplessità, e l'ha definita
"un problemone".
In
ultima analisi si deve dire che in questa situazione ambientale, con
questa gestione e con questi mancati controlli si costruisce un
gassificatore che:
-
non ha garanzie di esperienze positive di funzionamento
in Europa;
-
non ha la certezza della tecnologia di costruzione;
-
non dà
indicazioni sulla gestione delle scorie;
-
viene affidato agli stessi
inaffidabili gestori della discarica e agli stessi mancati controllori.
C'è
da augurarsi che, come dice il titolo, il Consiglio del XVI Municipio si
faccia veramente interprete delle preoccupazioni degli abitanti di
Massimina.
Maurizio Melandri
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