L’Associazione “le Città di Roma” chiede il sostegno dei cittadini e dei Comitati per protestare contro l’Ordinanza che autorizza un ulteriore smaltimento di 1.350.000 tonnellate di rifiuti nella discarica di Malagrotta.
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Comprendiamo le difficoltà di questi strenui sostenitori del gassificatore.
- Avevano detto che il gassificatore era l’unico modo per eliminare la puzza della discarica, ed invece si è dimostrato che la puzza si elimina ricoprendo i rifiuti giornalmente, come impone la legge e come non era mai stato fatto; “..non devo riempire la discarica di terra ma di rifiuti..” ebbe a dire l’avvocato Cerroni.
- Avevano detto che si sarebbe spostata la raffineria, ed invece ora si possono ammirare, sotto i fumi delle ciminiere, nuove e scintillanti lamiere che hanno sostituito quelle vecchie e rugginose; il che fa pensare a tutt’altro che ad una delocalizzazione in temi brevi; diciamo almeno nella nostra generazione.
- Avevano detto che la discarica avrebbe chiuso (lo dicevano già per il 2005), ed invece si trovano di fronte ad un’ulteriore proroga; tra l’altro con il metodo dell’Ordinanza tenuta segreta per mesi. Hanno così provato anche loro l’amaro sapore della democrazia negata e dei diritti dei cittadini violati.
Comprendiamo le difficoltà di chi vede svanire le false contropartite che proponevano per la costruzione del gassificatore.
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di chi si è affidato, e continua ad affidarsi, alle garanzie autoreferenziali del costruttore, che indica esperienze di impianti nel lontano Giappone, di cui è difficile verificare l’esistenza e il funzionamento; e non spiega come mai non ci siano impianti funzionanti né in Europa né negli Stati Uniti; ma che anzi gli unici due costruiti, a Verbania sul Lago Maggiore, e a Karslruhe in Germania, siano clamorosamente falliti con danni per le collettività, sfociando in cause e condanne.
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di chi non si chiede quale sia l’effettiva tecnologia del gassificatore, visto che un dirigente della CO.LA.RI. ha pubblicamente smentito sia quella fallimentare della Thermoselect – per la quale ha ottenuto l’autorizzazione – senza per altro indicare quale altra tecnologia sia.
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di chi non ha mai chiesto che fine facciano le scorie inquinanti prodotte dal gassificatore, che nel progetto di costruzione – e si può presumere che possano essere sottostimate
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vengono indicate in 6.400 tonnellate di fango concentrato di idrossidi di metallo e carboni che provengono dal trattamento delle acque, e che ha dentro di sé metalli pesanti e residui carboniosi; in 1.800 tonnellate di zolfo anche questo recuperato dal gas, zolfo sporco con tracce di diossine; poi 2.700 tonnellate di sale, sale industriale anch’esso classificato come rifiuto industriale pericoloso, perché contiene tracce di metalli pesanti e di diossine.
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di chi non si è mai posto la questione di una gestione della discarica troppo spesso soggetta a denunce per irregolarità e inquinamenti, che hanno portato anche a condanne per il responsabile.
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di chi non ha sentito per questo la necessità di costituirsi parte civile in processi per queste irregolarità, come hanno fatto invece altri Comitati dei cittadini, fra cui il nostro.
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di chi non ha mai sollecitato, magari invano come noi, Istituzioni e Amministratori ad un maggiore controllo sulle attività e sulla gestione della discarica.
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di chi, mentre una TV locale riprendeva uno sversamento di percolato della discarica nel Rio Galeria, si affannava a denunciare l’inquinamento proveniente dalla raffineria.
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di chi anche oggi chiede di fermare l’ulteriore scarico di rifiuti solo per continuare a chiedere l’immediato avvio del gassificatore.
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di chi non si è mai posto la questione dei rilevamenti ambientali, dell’inquinamento della Valle Galeria; o non si è mai sognato di pensare ad indagini epidemiologiche approfondite che rilevino “eventuali” patologie prevalenti tra gli abitanti e riconducibili a tutti i fattori di inquinamento.
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di chi in sostanza, non ha mai fatto nulla per disturbare i progetti del proprietario della discarica e vero Dominus dei rifiuti nel Lazio.
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di chi non ha mai ipotizzato soluzioni alternative all’attuale e sbagliato sitema di gestione dei rifiuti della Regione Lazio; ponendosi il problema della riduzione della produzione del rifiuto, del recupero, della raccolta differenziata spinta e di trattamenti a freddo del residuo al posto dell’incenerimento.
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di chi ha operato per il vergognoso e umiliante obolo della riduzione della TA.RI. anziché spingere perché quei 2 milioni di € fossero più opportunamente destinati ad un sistema di rilevamento ambientale e alla raccolta porta a porta in tutta la Valle Galeria.
Comprendiamo queste difficoltà, e proviamo imbarazzo per chi si è voluto cacciare in un tale vicolo cieco - contro l’ interesse e la salute dei cittadini...
Uno dei componenti de “le Città di Roma” ha detto più volte in incontri pubblici “...bisogna dire la verità ai cittadini...”.
Siamo d’accordo e restiamo in attesa. Quando ciò avverrà saremo lieti di collaborare con “le Città di Roma”.
Comitato Malagrotta